Canto alla luna
La luna geme sui fondali del mare,
o Dio quanta morta paura
di queste siepi terrene,
o quanti sguardi attoniti
che salgono dal buio
a ghermirti nell’anima ferita.
La luna grava su tutto il nostro io
e anche quando sei prossima alla fine
senti odore di luna
sempre sui cespugli martoriati
dai mantici
dalle parodie del destino.
Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,
ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento,
quanto basti per darti
un unico bacio d’amore.
Bellissima poesia.
Sono parole bellissime e struggenti, soprattutto se si pensa alla vita di questa poetessa tutto sommato solitaria. Un vero bacio d’amore… è cosa rara. O no?
Bellissima poesia.
Dolcissima l’immagine e la canzone.
Ciao
qui da te si incontra la magia…
ciao
Lorenzo
ALDA MERINI – UN’ANIMA INDOCILE
Ovviamente tutte le storie non sono verosimili in quanto la materia, per quanto ne sappiano i poeti, è sempre sfuggita dalle mani degli dèi.
La presunzione di essere folle è un modo di dichiarare guerra a coloro che vogliono la nostra vita.
La pazza della porta accanto è la testimonianza viva di un cratere d’infanzia entro cui va sepolto ingenerosamente il genio. Povera parola che sta a indicare un mostro attratto, un’anima che pensa unicamente a se stessa e ai propri velari, un teatro di fantasmi entro cui si aggira la morte, ma, in fondo, abitare con la morte è anche vivere e toccare la morte è anche toccare il seme dell’anima.
O donne povere e sole,
violentate da
chi non vi conosce.
Donne che avete mani
sull’infanzia
esultanti segreti
d’amore, tenete conto
che la vostra voracità
naturale non
sarà mai saziata.
Mangerete polvere
come io mangio polvere
cercherete di impazzire
e non ci riuscirete,
avrete sempre il filo
della ragione che vi
taglierò in due.
Ma da queste profonde
ferite usciranno farfalle libere.
taglierò in due…. pardon: “… taglierà in due… “